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ESP: cos’è, a cosa serve, come funziona?

11 Settembre 2017

ESP è l’acronimo del nome commerciale tedesco “Elektronisches Stabilitatsprogramm”, tale denominazione è stata brevettata dall’azienda Bosch. In Italia, l’ESP è conosciuto anche con l’acronimo ESC, dall’inglese Electronic Stability Control e sui libretti di manutenzione dei veicoli in commercio nel nostro paese è segnalato anche con gli acronimi VDC Vehicle Dynamic Control, VSC Vehicle Stability Control o DSC Dynamic Stability Control.

Tanti nomi per indicare un sistema di sicurezza attiva che in italiano è definito come Controllo Elettronico della Stabilità.

A cosa serve l’ESP?
Questo sistema di sicurezza agisce in caso di sbandata regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote con una differente intensità; applicando una differente intensità di frenata alle ruote del veicolo, si va a stabilizzare l’assetto della vettura abbassando il rischio di perdere il controllo sull’auto.

E’ dal 2011 che l’ESP è installato di serie sulle vetture. Tale sistema si avvale di diversi componenti: sensori di velocità, accelerometri, sensore per leggere l’angolo di sterzata, sensore del freno, dell’acceleratore….

In caso di rischio sbandamento, l’ESP auto interviene sia sull’alimentazione del motore (ne riduce la coppia) sia sulle singole pinze freno correggendo così la dinamica della vettura.

Questo sistema si fa sentire molto sulla neve ma anche su asfalto, in curva, in situazioni di sovrasterzo o sottosterzo (se prendete la curva troppo larga o troppo stretta, se cambiate improvvisamente la traiettoria del veicolo…). Per esempio, in caso di sottosterzo, l’ESP interviene frenando la ruota posteriore interna alla curva, creando un momento meccanico opposto alla sbandata. Al contrario, in caso di sovrasterzo, è la ruota anteriore  esterna alla curva che viene leggermente frenata sempre allo scopo di generare un movimento opposto al fine di stabilizzare il veicolo.

Sulla neve, l’ESP lavora in integrazione con altri sistemi di sicurezza di bordo, vale a dire il sistema di controllo della trazione (TCS) e soprattutto in concomitanza dell’ABS, cioè del sistema antibloccaggio delle ruote che sulla neve evita il pericoloso slittamento. L’ABS e l’ESP hanno lo scopo di mantenere la stabilità del veicolo in diverse condizioni di marcia: nelle frenate più decise su fondo bagnato o su fondi a bassa aderenza come sulla neve. In caso di frenata con aderenza diversa sulle ruote, questi sistemi intervengono per stabilizzare il veicolo. Per aumentare l’attrito con il fondo stradale è necessario equipaggiare la vettura con catene da neve per auto.

L’ESP, nelle ultime generazioni di auto, non può essere disattivato. Se la vostra auto è stata prodotta prima del 2012 (annata di riferimento relativa), potete controllare sul manuale utente e tentare di disattivarlo, se la vostra vettura è di più recente costruzione, il pulsante per disattivare il Controllo Elettronico della Stabilità non disinnescherà tale sistema di sicurezza ma andrà ad agire solo sul controllo della trazione (TSC o ASR, dall’inglese Anti-Slip Regulation, chiamato anche antislittamento o antipattinamento). Nelle auto in cui si può disattivare l’ESP, al momento della disattivazione apparirà, sul quadro strumenti, la spia bianca del controllo elettronico della stabilità. Per tutte le informazioni vi rimando alla pagina Spie auto, quella del controllo elettronico di stabilità è indicata con il numero 60.

Sul quadro strumenti della vettura potrebbe apparire un messaggio simile “ESP guasto, recarsi in officina”. In questi casi potrebbe trattarsi di un problema legato alla centralina o a uno dei tanti sensori sfruttati dall’ESP. In caso di guasto dell’ESP, alcune automobili, limitano la potenza erogata dal motore sulle ruote motrici.

A partire dal 1 novembre 2011, l’Unione europea ha deciso di rendere obbligatorio il sistema ESP su tutti gli autoveicoli di nuova omologazione. Prima del 2011, il sistema di Controllo Elettronico della Stabilità era già obbligatorio in altri Paesi del globo come gli Stati Uniti d’America, il Canada, Israele e l’Australia.